top of page

iIprimi esami effettuati per diagnosticare un tumore al seno sono strumentali: mammografia ed ecografia. Il grado di sospetto strumentale viene indicato dal radiologo con una sigla, da B1 a B5:

B1 indica un quadro radiologico normale
B2 indica un quadro radiologico con alterazioni di tipo benigno
B3 indica un quadro radiologico dubbio, verosimilmente benigno
B4 indica un quadro radiologico dubbio, verosimilmente maligno
B5 indica un quadro radiologico sicuramente maligno.

La diagnosi viene poi confermata attraverso l'esecuzione di un prelievo citologico mediante agoaspirato con ago sottile o istologico mediante core-biopsy o mammotome. Anche l'anatomo patologo, a sua volta, indica con una scala da C1 a C5, il grado di sospetto citologico:

C1 quadro citologico non sufficiente per definire la diagnosi
C2 quadro citologico normale
C3 quadro citologico dubbio, verosimilmente benigno
C4 quadro citologico dubbio, verosimilmente maligno
C5 quadro citologico sicuramente maligno.

(Fonte Wikipedia)

​

il cancro al seno viene classificato anche con riferimento alle caratteristiche molecolari delle sue cellule, e in particolare in base alla presenza o meno di recettori ormonali per estrogeni e progesterone (i recettori sono proteine che si trovano sulla membrana cellulare e che si legano a determinati ormoni prodotti dall’organismo, con un meccanismo “chiave-serratura”; questo processo attiva la cellula, promuovendo la sua duplicazione. Fonte la repubblica, saluteseno)., e alla presenza o meno dei recettori HER2 ()
(L'her2, Human Epidermal Growth Factor Receptor 2, è un recettore presente sulla membrana di molte cellule che in situazioni normali ne regola la crescita e la proliferazione. Quando il gene HER2 viene sovraespresso, il numero dei recettori aumenta in modo anomalo provocando una crescita cellulare incontrollata o maligna. Fonte corriere della sera, sportello cancro).

In base a questo si distinguono 3 tipi di tumore:
ormonosensibile
her2 positivo
triplo negativo

(Fonte corriere della sera, sportello cancro).

​

​

​

​

​

​

​

​

Sono due i tipi di cancro del seno: le forme non invasive e quelle invasive. 
Le forme non invasive sono due:
il carcinoma duttale in situ  (o CDIS): è una forma iniziale di cancro al seno limitata alle cellule che formano la parete dei dotti. Se non viene curata può diventare invasiva.
il carcinoma lobulare in situ  (CLIS): benché anche questo tipo di tumore non sia invasivo, è un segnale di aumentato rischio di formare tumori in ambedue i seni.
Le forme invasive sono due:
il carcinoma duttale infiltrante: si chiama così quando supera la parete del dotto. Rappresenta tra il 70 e l'80 per cento di tutte le forme di cancro del seno.
il carcinoma lobulare infiltrante: si chiama così quando il tumore supera la parete del lobulo. Rappresenta il 10-15 per cento di tutti i cancri del seno. Può colpire contemporaneamente ambedue i seni o comparire in più punti nello stesso seno.

(Fonte Airc.it)

​

​

​

​

​

​

Ogni tumore viene classificato attraverso questa sigla, che ne riassume le caratteristiche principali, contribuendo a determinare la stadiazione, da cui deriveranno, insieme ad altri fattori, le scelte terapeutiche e la prognosi (probabilità di guarigione) associata. A partire dalla conoscenza dei parametri della classificazione TNM, si può ricavare lo stadio in cui si trova il tumore maligno, cioè l'estensione della malattia.
Per qualsiasi tipo di tumore esistono quattro stadi (a cui va aggiunto lo stadio 0 in cui si ha un carcinoma in situ), indicati con numeri da 1 a 4, in ordine crescente di gravità; tale divisione, a partire dalla classificazione TNM, varia a seconda della sede del tumore primario (ad esempio il T2N0M0 fa parte del secondo stadio nel tumore al seno e del primo nel tumore polmonare), ma in genere le differenze non sono molto significative.

Il parametro T può essere 1, 2, 3, 4 a seconda della sua grandezza (1 piccola, 4 grande). Può inoltre essere "is" ovvero "in situ". Il T4 in genere è tale non solo per la dimensione, ma anche per l'infiltrazione di organi vitali adiacenti (pericardio, esofago, trachea, ecc.).
Il parametro N indica lo stato dei linfonodi vicini al tumore, se è 0 sono del tutto indenni, altrimenti può valere 1, 2, 3 con gravità via via crescente.
Il parametro M indica la presenza di metastasi a distanza, esso può valere solo 0 (nessuna metastasi) o 1 (presenza di metastasi). N.B. nella originaria terminologia italiana si dice metastasi, mentre nella terminologia anglosassone si dice distant metastasis.
Un parametro rappresentato da una "x" (ad esempio, T2N1Mx) indica che non si conosce l'esatta estensione a distanza della malattia per il quale sono necessari ulteriori esami di approfondimento (ad esempio: ecografia, radiografia del torace, TAC, RMN, scintigrafia ossea total-body etc.).
Il grado di aggressività del tumore o grado di differenziazione cellulare della neoplasia (G) che va da 1 a 4.
La conoscenza dello stadio della malattia è importante per fornire al paziente delle cure il più possibile appropriate, oltre che per formulare una probabile prognosi. Nello stadio 0 le percentuali di guarigione sono praticamente del 100% in ogni caso; gli stadi I e II sono considerati iniziali e la prognosi è, nella maggioranza dei casi, fausta (soprattutto se non vi è coinvolgimento linfonodale); gli stadi III e IV sono invece considerati avanzati e la prognosi è spesso infausta. In presenza di un tumore avanzato, soprattutto se metastatico, si ricorre sovente a delle cure palliative, finalizzate cioè a limitare i sintomi e il dolore nel paziente, ma senza l'ambizione di guarirlo. Per maggiore correttezza,dal momento che non c'è la certezza di assenza di metastasi nel caso in cui ci sia stato un coinvolgimento linfonodale, molti medici utilizzano "MX"
Se un tumore viene classificato, ad esempio, come T3N1M0 e dopo qualche tempo avviene una recidiva locale la sigla non viene cambiata; invece se a distanza di tempo si formano metastasi a distanza la sigla diventa, nel nostro esempio, T3N1M1.

Ecco la classificazione in stadi nel caso del tumore maligno ai polmoni:

Stadio TNM
Stadio 0 Tis N0 M0 (tumore in situ)
Stadio I T1-2 N0 M0
Stadio II T1-2 N1 M0
               T3 N0 M0
Stadio III T1-3 N1-3 M0
               T4 N0-3 M0
Stadio IV T1-4 N0-3 M1
               (qualunque caso in cui si abbiano metastasi a distanza)


 

​

​

​

​

​

​

​

​

bottom of page