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La radioterapia è un particolare tipo di terapia fisica che utilizza le radiazioni, in genere i raggi X, nella cura dei tumori. Queste radiazioni sono dette radiazioni ionizzanti.

I raggi X sono noti in medicina da tempo: sono stati scoperti più di un secolo fa, e da allora sono utilizzati sia a scopo diagnostico, come nel caso delle radiografie, sia a scopo terapeutico, nel caso appunto della radioterapia.

Le dosi di raggi X utilizzate nei due casi e le modalità di somministrazione sono differenti:

negli esami diagnostici permettono di "vedere" all'interno del corpo - per esempio per accertare se c'è una frattura di un osso - provocando danni minimi ai tessuti;
nella radioterapia, invece, si utilizzano proprio per colpire e distruggere le cellule tumorali, cercando di risparmiare quelle sane.

Quattro persone su dieci con tumore sono sottoposte a radioterapia, da sola o associata ad altri trattamenti quali la chirurgia e la chemioterapia.

La radioterapia utilizza radiazioni ad alta energia, emesse da sostanze radioattive (per esempio iodio o cobalto) oppure prodotte da specifiche apparecchiature chiamate acceleratori lineari.
Le radiazioni sono dirette contro la massa tumorale e danneggiano in particolare le cellule cancerose che in questo modo non riescono più a proliferare: il tumore così trattato non è più in grado di crescere e si riduce progressivamente.
Sebbene la radioterapia sia effettuata con sempre maggiore precisione, può accadere che alcune cellule sane, vicine alla zona malata, siano colpite dalle radiazioni. Rispetto alle cellule tumorali le cellule sane sanno riparare meglio i danni da radiazioni.
La migliore reazione delle cellule sane, insieme alla grande precisione con cui le radiazioni colpiscono il tumore, permettono di effettuare trattamenti efficaci con effetti collaterali in genere contenuti.

La radioterapia può essere somministrata in due modi:

radioterapia esterna (o transcutanea, o a fasci esterni) si chiama così perché la fonte di raggi è posizionata all'esterno del corpo.
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adioterapia interna si chiama così la radioterapia somministrata dall'interno del corpo. Ciò può avvenire in vari modi: mediante minuscole sonde di metallo radioattivo che vengono posizionate direttamente all'interno del tumore o molto vicino a esso (brachiterapia), oppure attraverso un liquido radioattivo da bere o da iniettare in vena, che viene captato in maniera specifica dalle cellule tumorali.

Il trattamento di radioterapia è personalizzato per ciascun paziente, a seconda del tipo di tumore, delle sue dimensioni, della localizzazione nell'organismo, e delle condizioni del paziente stesso.

In relazione a diversi fattori, oltre al tipo di radioterapia più indicata, si stabilisce la durata e la dose complessiva del trattamento: viene determinata la dose di radiazioni totale necessaria a distruggere il tumore e si stabilisce poi in quante frazioni vada somministrata, e con quale frequenza.
Un'équipe composta da più specialisti, che agiscono in stretta collaborazione, stabilisce e realizza il piano di cura di un paziente che deve sottoporsi a radioterapia.
In genere il team è formato da:

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 il medico oncologo radioterapista: è un medico specialista oncologo con competenze specifiche nell'utilizzo delle radiazioni ionizzanti. Sceglie il trattamento più appropriato per il singolo paziente e le tecniche da utilizzare;
il fisico medico: è un laureato in fisica con una preparazione specifica sull'impiego delle radiazioni in medicina. Oltre a collaborare nella scelta del trattamento più idoneo, è responsabile del funzionamento e della sicurezza delle apparecchiature;
il tecnico di radioterapia: è un tecnico di radiologia con preparazione specifica in radioterapia. È lo specialista che ha il contatto più stretto con il paziente, poiché lo segue direttamente nelle sessioni giornaliere di terapia, ne predispone il corretto posizionamento all'inizio della seduta e lo sorveglia durante il trattamento;
l'infermiere professionale: ha una preparazione specifica e collabora con il medico e con il tecnico radiologo nel seguire i pazienti durante le visite e le sedute di terapia.

Il team di specialisti elabora con estrema cura un piano di trattamento personalizzato, affinché la più alta dose possibile di radiazioni colpisca in maniera specifica le cellule tumorali e non quelle sane. Tale strategia permette di ottenere i migliori risultati nel distruggere il tumore, minimizzando al tempo stesso il rischio di effetti collaterali dovuti alla radioterapia.

(Fonte: AIRC)

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